Alcuni momenti dell'incontro socio culturale del 6 maggio 2016 alla Bulesca.

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L’Associazione culturale “Magna Grecia”, fondata a Padova nel 2013 per diffondere l’importanza e la centralità del complesso delle conoscenze proprie dell’Italia meridionale nell’ambito dell’evoluzione nazionale, ha organizzato un incontro-dibattito dedicato al “barrueco”, cioè all’arte barocca, uno stile nato a Roma e diffusosi in tutta l’Italia che ha dato spesso luogo a scontri accesi ed a giudizi contrastanti. E’ un linguaggio architettonico, pittorico, poetico che, innegabilmente, trae origine dal Rinascimento ma che, per lo sviluppo che seppe dare a valori formali e ad elementi innovatori, spesso impersonati in genialità espressiva ed in inventività bizzarra e capricciosa, fu facile accusare di vuotaggine e di interessi meramente esterni e leziosi.


Come sottolineato dal Presidente dell’Associazione, Gen. Dr. Giovanni Angileri, “l’incontro vuole rappresentare un tentativo per superare giudizi antitetici e dispute meramente formali” dando voce ad esperti in grado di cogliere l’essenza degli stilemi barocchi, al di là della loro apparenza meramente visiva. A questo scopo nel corso della riunione, che ha avuto luogo presso il ristorante “La Bulesca” di Rubano, le relatrici Ornella Fancou e Carla Liguori, hanno illustrato le peculiarità urbanistiche, architettoniche e culturali di due città barocche per definizione: Lecce e Noto. In particolare, la Francou, dopo un rapido cenno alle origini del nuovo linguaggio architettonico, ha portato l’attenzione sulla città di Noto che, distrutta da un sisma del 1693, venne integralmente ricostruita seguendo il pensiero barocco. La possibilità di operare su una “tabula rasa” consentì agli architetti di esprimere una nuova visione spaziale della città che si sviluppò anche attraverso scenografie allargate di concezione tutt’ora attuale.
La Prof.ssa Liguori  ha illustrato le caratteristiche salienti del barocco a Lecce (la Firenze del sud) che, accanto alla ricchezza di ornamenti e fregi che connota moltissimi palazzi e chiese, in una ”esplosione di decorativismo” consentita dalla duttilità della pietra tufacea tipica del Salento, si è anche espresso con significativi interventi urbanistici che hanno dato a molti spazi della città (Piazza del Duomo, Piazza Sant’Oronzo, etc.) valenze moderne ed una fruibilità  attuale e pienamente utilizata dalle nuove generazioni.
(Roberto Giacalone)