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Grazie al brillante e costante attivismo organizzativo di Carla e Giovanni Angileri, il 7 ottobre più di 150 fortunati hanno potuto non solo assaporare le prelibatezze della cucina del ristorante La Bulesca ma anche, e soprattutto, vivere il pathos che promana da una delle più intense commedie di Luigi Pirandello, “l’altro figlio”, magistralmente condensata dalla Compagnia filosofica di Padova “Gli inesistenti”, diretta dal Prof. Mario Simonato. Pirandello, in questa commedia, tocca con i suoi personaggi vari temi quali maternità, povertà, brigantaggio, amore materno e filiale, indifferenza o incomprensione degli altri, che si possono ritrovare in altre sue opere, ma che qui sono concentrate in un unico “corpus”.
Trama. Una donna del popolo, Maragrazia, trascina la sua misera esistenza vivendo con sofferenza l’amore che porta per i suoi due figli, emigrati in America, che l’hanno completamente dimenticata. Trascura il terzo figlio che vorrebbe starle costantemente vicino ed aiutarla, ma che lei ha sempre visceralmente rifiutato, in quanto concepito in seguito allo stupro che ha subito da uno dei briganti che le hanno ucciso il marito. In sintesi, la storia di due “vinti”, entrambi vittime di un amore non corrisposto e di una situazione psicologica immutabile, perché al suo cambiamento “si ribella il sangue”.
Sono figure tipiche dell’universo pirandelliano che vede spesso personaggi il cui io più intimo è coinvolto in una continua lotta con la realtà che li circonda, immersi in un ambiente che guarda al loro dramma con indifferenza e scherno. Può essere un conflitto volto all’affermazione della propria identità contro un mondo che li plasma e li vede secondo schemi alienanti (Uno, nessuno e centomila); la ricerca di un’altra dimensione, più soddisfacente e rispondente ai propri bisogni, che non può essere raggiunta a causa dell’insorgenza di un vero e proprio dualismo psichico (Il fu Mattia Pascal). Nella piece presentata da “Gli inesistenti” è la vana aspirazione di due esseri ad un rapporto appagante, ma impossibile, con i destinatari del loro amore. Sia Maragrazia che Rocco, il figlio rifiutato, vivono il loro dramma personale avvolti nella loro verità. Ma, come dice Pirandello “Quale verità? Ognuno ha la sua verità e la crede unica e sacrosanta”.
Il numeroso pubblico raccolto nella sala ristorante, che era al massimo della sua ricettività, ha accolto con scroscianti applausi la “performance” de Gli inesistenti ed ha , successivamente, degustato la cena con l’accompagnamento di un piacevole e non invasivo sottofondo musicale. (Roberto Giacalone)