Il Sole, la nostra stella

Lo scorso 21 ottobre circa 80 soci o amici dell'Associazione Magna Grecia hanno potuto constatare QUANTO SIAMO PICCOLI!
Dopo l’intervento di benvenuto di Carla, la nostra Presidente, e la presentazione della cerimoniera Rosalba, il Professor Antonio Bianchini ha aperto la serata ricordando a tutti che l’universo è popolato da circa 2.000 miliardi (2x1012) di galassie, complessivamente composte da circa 300.000 trilioni (3×1023) di stelle. Il Sole, adorato nell’antichità come la divinità che ci dà la vita, è solo una dei citati trilioni di stelle e non è neppure una delle più grandi, anzi! Ma lasciamo queste considerazioni sicuramente oggettive ma che,sotto certi aspetti, scalfiscono il nostro “complesso di superiorità” e veniamo al resoconto della serata dedicata al Sole, visto esclusivamente come “corpo celeste”.

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L’argomento è stato trattato da un super esperto, il citato Professor Antonio Bianchini, già astronomo presso l’osservatorio astronomico di Padova e Asiago e professore presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova. Dal 1998 al 2007 ha assolto l’incarico di Adjunct Professor presso l’Università dello Wyoming ed è stato Visiting Professor presso varie Università in Francia, Inghilterra, USA, Cile e Turchia.

Prof. Antonio Bianchini

Le sue ricerche, esplicitate in 197 pubblicazioni internazionali, sono rivolte al campo galattico ed extra-galattico, con una particolare attenzione a quei sistemi che mostravano fenomeni esplosivi come le Novae e le Supernovae. Per capire, le supernovae sono gli eventi più energetici osservati nell’Universo; l’energia complessivamente liberata in una di queste esplosioni può raggiungere 1046 Joule, pari a 100 volte l’energia che il Sole è in grado di irradiare “bruciando” l’idrogeno di cui dispone nel corso di 10 miliardi di anni.

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Il Professor Bianchini, nonostante sia in pensione dal 2013, ha continuato i suoi studi, rivolti soprattutto alle relazioni esistenti fra l’attività magnetica del sole e le dinamiche del sistema planetario, con una particolare attenzione alle implicazioni relative alla variabilità del clima terrestre. Ovviamente, solo un esperto del suo livello potrebbe sintetizzare gli aspetti tecnici della sua esposizione, per cui ci limitiamo a ricordare che, rispondendo ad una specifica domanda, ha precisato che l’attività umana non ha un’influenza determinante sulle attuali variazioni climatiche e che alcuni dei messaggi allarmistici che vengono ossessivamente ripetuti probabilmente rispondono più a specifici interessi di parte che a pericoli reali ed immanenti. A titolo di esempio, la produzione di biossido di carbonio (CO₂) può indubbiamente favorire l’insorgere di un “effetto serra”, ma la tanto vituperata CO₂ resta un elemento essenziale e naturale dell’aria. Se dovesse totalmente scomparire cesserebbe la vita terrestre.

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Ma abbandoniamo queste tristi ipotesi fantascientifiche e torniamo al 21 ottobre, quando, dopo il”viaggio” sul Sole, alla scoperta delle sue attività e dei suoi segreti, ci è stata servita un’ottima cena, la cui conclusione non ha determinato la fine della serata ma l’apertura di una sua nuova fase, più leggera e comprensibile, che ha visto come attore principale il cantante/musicista Raffaele Versace che, spinto dalle note dei Beatles e dei Rolling Stones, si è immerso nella musica degli anni ’60. Come per molti giovani della sua generazione, è stato facile unire la buona estensione vocale al suono della chitarra, entrando così a far parte dei primi gruppi musicali. È un’attività che diventa primaria e lo spinge ad abbandonare gli studi in giurisprudenza per dedicarsi completamente alle serate musicali nei “pianobar” e nei locali di Baia Sardinia, dove entra in contatto con il mondo del cabaret e stringe amicizia con personaggi come Giorgio Faletti, Gaspare e Zuzzurro, Massimo Boldi, sino ad avviare una collaborazione artistica con Teo Teocoli che lo porta prima in televisione e poi in giro per i teatri italiani. Dopo vari anni di intensa attività, il mutare dei gusti musicali del pubblico la spinge ad abbandonare le scene per 15 anni. Solo in tempi relativamente recenti riprende a suonare con “The Puppys”, un vecchio gruppo padovano anni ’60 che tutt’ora si esibisce nei locali.

Raffaele Versace

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Il suono della steel guitar di Gianni Pistorio, accompagnato dalla chitarra di Raffaele Versace, ha spinto non poche coppie a lanciarsi in romantici balli venati di nostalgia, in ricordo di felici momenti ancora presenti nella memoria.

Gianni Pistorio e Raffaele Versace

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La serata si è conclusa verso mezzanotte, lasciando in tutti la convinzione che il connubio fra scienza e musica ideato da Carla sia stato il frutto di una Sua brillante intuizione, che ha dato luogo ad un esperimento da ripetere.

I video che seguono riprendono alcune delle informazioni introdotte dal Prof. Antonio Bianchini durante la serata:

Diapositive

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Nascita dell'universo

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Aurora boreale

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Superficie del Sole

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Centro del Sole

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Da nube a stella

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Da Sole a gigante rossa

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Ciclo protone protone

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Crab esplosione

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Roberto Giacalone

Autore dell'articolo

Foto e video di Gianni Pistorio